L’edizione del Kugy Mountain Film Festival di Tarvisio 2016 è stata aperta dal corto “KUGY” prodotto da Tiglio Edizioni opera di Anna Fuga e Umberto Sarcinelli e facente parte di un progetto più ampio che riguarda la realizzazione di una serie di corti sui grandi scrittori che hanno partecipato alla prima guerra mondiale sul fronte del Friuli. Il docufilm racconta, attraverso la “riscoperta dell’alpenstok del grande scrittore alpinista che diventa una guida attraverso il libro “La mia guerra sulle Giulia” (Edizioni Saisera), il diario della sua partecipazione, come alpinreferent (istruttore alpinistico) alla grande guerra.La narrazione di Julius Kugy è attraverso la voce dell’attore Andrea Zuccolo e il lavoro si avvale di scelti intermezzi di filmati d’epoca che contribuiscono a creare un’atmosfera altamente suggestiva completando le ottime riprese di Anna Fuga, filmaker friulana operante a Parigi. Dopo la presentazione del film, gli organizzatori dell’associazione “Età dell’Aquario” di Tarvisio, hanno voluto presentare il libro “Boschi senza confini”, un’opera che si integra molto bene con i contenuti e le finalità della manifestazione che si avvale anche della collaborazione con il Film festival della Montagna di Trento.

KugyMountainFilmFestival

Andrea Mascarin ha presentato il progetto del libro dialogando con l’autore delle splendide immagini, Lucio Tolar, un fotografo naturalista particolarmente sensibile alla bellezza della natura che traduce con impeccabile tecnica e poesia. Umberto Sarcinelli, autore dei racconti che accompagnano le fotografie, ha sintetizzato i temi delle storie narrate, dalla tavoletta di abete rosso di risonanza che da Tarvisio arriva a Berlino come violino, all’arrivo dei primi sci in Carnia, a un episodio della seconda guerra mondiale a Tarnova, alla rievocazione del mondo longobardo nelle Valli del Natisone, alle vicende di un boscaiolo del cinquecento nel bosco da remi della Serenissima al Cansiglio, alla foresta lupanica della pianura friulana sede della prima cristianizzazione di Aquileia per finire con il racconto di una caccia all’orso sul monte Nevoso. L’ultima parte del libro è riservata al bosco dell’arte di Franco Dugo, pittore goriziano di rara sensibilità e tecnica, che ha proprio i boschi fra i suoi temi artistici.